Rinnovato, dopo dieci anni di blocco, il contratto 2016-2018 dei dirigenti pubblici delle funzioni centrali. La trattativa, condotta da ARAN per conto delle Pubbliche amministrazioni, ha portato a risultati importanti, a partire da aumenti retributivi di circa 260 euro lordi mensili da gennaio 2020. Viene anche reintrodotta la clausola di salvaguardia, grazie alla quale si garantisce una maggior tutela economica ai dirigenti in caso di riorganizzazione.
In pratica viene prevista una protezione per i dirigenti a cui viene conferito un incarico di minor valore economico. Altro esito rilevante è l’avvio del percorso di equiparazione dei dirigenti sanitari ai loro colleghi del Servizio sanitario nazionale, sia sul fronte economico che giuridico. Inoltre, viene fatta chiarezza sul patrocinio legale e la copertura assicurativa: è infatti l’amministrazione ad assumersi gli oneri di difesa nei casi in cui sia aperto un procedimento di responsabilità civile verso terzi, nei confronti di un dirigente. Mentre è previsto, sul versante delle relazioni sindacali, che i criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali scaturiscano da un confronto con le sigle e non a seguito di una semplice informativa.
Fonte: http://www.funzionepubblica.gov.it/ Foto: https://gazzettadelsud.it/